Non posso far altro che immergermi nel calore del legno. Amo il minimal, il total white ma quando gravito in certi ambienti mi innamoro anche di loro. È il mio guaio ed il mio rischio di contaminazioni. Sono convinta di uno stile e lo persevero, poi, complice la qualità e alcune ambientazioni, vengo catapultata in altre atmosfere
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Così scopro l’azienda Riva1920 a Cantù
Incontro Alessia Bernardinelli addetta stampa della nota azienda comasca che mi accompagna e racconta: “Produrre per tramandare alle generazioni future è la mission di Riva 1920, produciamo con materiali di riforestazione e riuso nel rispetto dell’ambiente”. Un azienda che mantiene un filo conduttore con il passato rappresentato simbologicamente dal Museo del Legno, vivendo il presente con lo spazio Showroom dove è tangibile la forma e la sostanza dei prodotti, non dimenticando l’eredità futura nel rispetto dell’ambiente, con il sillogismo della stanza Pangea, spazio formativo – didattico sito all’ultimo piano dell’edificio.
Da quattro generazioni il passaggio del testimone e in modo visionario prende forma la produzione di arredi in un mix di funzionalità ed estetica dallo spirito green, con designer di tutto il mondo arricchiscono le collezioni inconfondibili.
Una parola d’ordine è la sostenibilità percorrendo la via dei legni di riuso quali il Kauri della Nuova Zelanda, le Briccole della Laguna di Venezia e il Cedro del Libano.
Il legno KAURI MILLENARIO, ( vedi qui ) il più antico al mondo, i primi esemplari fecero la loro comparsa nel periodo Giurassico 190/135 milioni di anni fa, in Nuova Zelanda, oggi ne è severamente vietato il taglio. 50.000 anni fa molti esemplari furono abbattuti da cataclismi e sono rimasti sepolti dal fango delle paludi mantenendosi intatti, protetti ed in assenza di ossigeno. Identificati i giacimenti il Kauri è stato riportato alla luce. Una volta estratti i tronchi che arrivano a 70 metri di lunghezza, 9 metri di diametro con un peso di circa 300 tonnellate vengono tagliati per consentirne il sollevamento e il trasporto.
L’età delle piante varia dai 7.000 ai 50.000 anni. E come facciamo a capirlo? Vengono sottoposte alla datazione con il metodo del Carbonio 14, effettuata dai laboratori universitari di Auckland.
Nell’azienda comasca vegono realizzati tavoli in pezzo unico, con misure dai 2 sino ai 12 metri. Ogni cliente può scegliere il proprio tavolo, la forma e la finitura, naturale oppure con resina.
Con la stessa filosofia si regala una terza vita alle BRICCOLE.
Avete presente la “cartolina” di Venezia?
I pali di legno di quercia immersi nell’acqua? Si, quelli che segnalano la via alle imbarcazioni e indicano la bassa marea nella laguna, devono essere sostituiti nell’arco di un lustro, per la naturale usura. Accade anche che i molluschi marini, le Teredini, scavino gallerie all’interno del legno rendendolo melodico che si presta ad una collezione di arredo unica.
Altro riutilizzo è il CEDRO DEL LIBANO, dal profumo aromatico, gli alberi sono quelli caduti in nord Italia a seguito di eventi naturali (frane, smottamenti ecc…).
Rivestimenti, collanti e vernici sono privi di formaldeide. Olii e cere naturali, applicati a mano.
Curiosità :
Lo showroom è al piano terra. mentre al piano superiore il Museo del Legno, tra strumenti del passato per la lavorazione del legno, opere in dimensioni reali e modellini.
Lo spazio è aperto al pubblico e l’entrata è libera.

Al secondo piano si trova il Pangea Lab, spazio formativo e didattico con la xiloteca, ospita il tavolo Pangea simbolo di Expo 2015, a firma di Michele de Lucchi, che rappresenta le terre emerse, qui suddiviso in tavoli laboratorio per progetti culturali e whorkshop. 

web site: https://www.riva1920.it/it/home/